(tratto da appunti raccolti durante una lezione di Edoardo Rossi)

di Roberto Bezzi

Tokonoma

Dove la notte si dormiva ed il giorno si scriveva: per questo ha una finestra laterale che illumina e per questo la luce ideale è laterale e non deve arrivare dal fronte o dall’alto, il Tokonoma è un luogo sacro.

Allestire il Tokonoma vuol dire abbellire lo spazio (Kasari), nel Tokonoma l’elemento principale è lo spazio, gli altri elementi (bonsai, suiseki, kakejiku, Shitakusa) servono ad abbellire lo spazio, di solito gli elementi utilizzati sono 3, messi in modo da dare anche un senso di profondità (non allineati), mentre per le esposizioni nelle mostre bonsai o suiseki di solito si mettono solo due elementi (es. bonsai e Shitakusa), nel caso si presenti un bosco od un bonsai su pietra è possibile non utilizzare altri elementi in quanto l’elemento secondario (erba di compagnia) è già presente nella pianta principale, sotto forma di erbe e licheni presenti nel sottobosco o nella roccia. Un principio fondamentale nella presentazione è l’asimmetria: non devono esserci elementi ripetitivi (per esempio non va bene avere fiori sia nel kakejiku che nel shitakusa, non va bene avere il vaso del bonsai della stessa forma del vaso del shitakusa, ecc.), ma anche avere tutto completamente asimmetrico creerebbe confusione, per questo motivo in tutte le presentazioni c’è un elemento perfettamente simmetrico: si tratta del vaso che viene posizionato sul tavolo in modo perfettamente centrato, l’unica eccezione a questa regola si ha quando il tavolo è costituito da una lastra di legno asimmetrica (Jita).

Essendo lo spazio l’elemento principale prima di scegliere gli elementi da presentare occorre conoscere lo spazio a disposizione, infatti nell’allestimento tutti gli elementi sono modificabili tranne lo spazio: una pianta grande in uno spazio piccolo non viene valorizzata, così come una piccola pianta in uno spazio grande non riesce ad abbellire lo spazio. Il “vuoto”, quindi lo spazio, è l’elemento principale che serve al “pieno”, quindi al bonsai, di esprimersi, quindi la pianta stessa deve essere adatta a quello spazio, altrimenti non potrà essere apprezzata da chi la osserva.

L’allestimento perfetto di un Tokonoma è un’armonia fra i vari elementi che comprende anche la natura e la sua stagionalità: la stagione da rappresentare è quella in corso, l’unica eccezione si ha a fine inverno (gennaio, febbraio), dove possiamo anticipare la primavera con un elemento che fa vedere l’inizio della ripresa primaverile (per esempio un Shitakusa con un fiore), questo aiuta anche l’osservatore ad essere positivo verso la consapevolezza dell’imminente arrivo della primavera.

Shitakusa

(pron. SHTAKSA) Erba di compagnia, tradotto alla lettera “erba che sta sotto”. Deve essere, come dice il nome stesso, un elemento che “sta sotto”, quindi che non intralcia la visibilità dell’elemento principale, ma lo aiuta ad essere osservato perché è in armonia con lui.

La posizione migliore è il punto più lontano possibile senza essere considerato un elemento estraneo (si allontana dal bonsai finchè si vede che più lontano non sarebbe più in armonia e perderebbe il contatto visivo con gli altri elementi).

Il movimento dell’albero determina la posizione

Un albero che va verso sinistra deve avere la parete più vicina a destra, un albero che va verso destra deve avere la parete più vicina a sinistra, questo per dare modo all’albero di protendersi verso il vuoto.

Per determinare se l’albero va verso destra o verso sinistra ci sono tre elementi fondamentali:

  • la direzione iniziale del tronco
  • la direzione del ramo principale
  • la direzione dell’apice.

Questi tre elementi dovrebbero avere la stessa direzione per ottenere un bel bonsai, in base alla difficoltà di interventi la prima cosa che possiamo correggere è l’apice, la seconda il ramo principale e la più difficile la direzione iniziale del tronco, che è modificabile solo cambiando la posizione della pianta nel vaso.

Tavolo

L’altezza ideale del tavolo è quella che permette all’osservatore di vedere la pianta a metà dell’albero, anche qui c’è una eccezione: se il tavolo è troppo alto si può dare alla composizione un senso di instabilità, questo sarebbe un difetto troppo grosso ed allora è meglio costringere l’osservatore ad abbassarsi. Le striature del legno presenti sul tavolo non dovrebbero mai andare dal fronte al retro, ma solo orizzontalmente (da destra a sinistra).

Jita

La base di legno fatta a lastra che viene di solito usata per gli shitakusa.

Tempai

Statuine che rappresentano animali di solito fatte in bronzo: gli animali rappresentati non devono essere animali ostili, né avere atteggiamenti ostili, ma devono richiamare pace e tranquillità all’osservatore, non sono adatti rapaci e neanche la maggior parte degli animali carnivori, sono molto apprezzati alcuni tipi di uccelli (fagiani, pavoni, uccelli acquatici), alcuni insetti (grillo, farfalle) ed altri animali di indole pacifica (cerbiatti, daini, cervi).